Lettera aperta a coloro i quali sanno indignarsi al momento giusto

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A tutti voi sarà certamente capitato recentemente di registrare come l'opinione pubblica cittadina si sia sollevata univoca e compatta contro l'oltraggio perpetrato dalla nota azienda di alimenti circa l'uso del dado nella preparazione della caponata.

Un vero affronto che nessuno a potuto lasciar passare, tanto lo sdegno per l'umiliazione di una tradizione di cui siamo immensamente fieri ed orgogliosi. La caponata siciliana ( e sì! Ahimè non è proprietà privata di Palermo) ha una storia centenaria, tanto che persino i più eruditi cultori dell'arte culinaria non sanno decifrarne l'origine, che per taluni è collegata all'uso del pesce capone e per altri al luogo dove, agli inizi della sua storia, veniva servita, ovvero le “caupone” che in antico catalano dovrebbe indicare quelle specifiche taverne  ove i pescatori usavano riunirsi alla fine delle loro dure giornate di lavoro per consumare un pasto veloce ed economico.

Ebbene sì, la caponata è parte della nostra storia, è nel nostro DNA e non  possiamo accettare che venga oltraggiata da una Società senza troppi scrupoli che se ne serva per scopi commerciali e pubblicitari. Lo troviamo offensivo a tal punto da scriverne articoli e bombardare i social networks di video e campagne contro questo scempio. Il mondo deve sapere che noi non mettiamo il dado nella caponata e che Palermo si ribella a questa storia!

E dunque è giusto lodare quegli eroi che si sono sobbarcati il peso di questa crociata per la difesa della dignità culturale della nostra gente, catalizzatori dell'attenzione di un popolo che intimamente si è sentito aggredito, più di quanto non sia mai accaduto.

Ma, del resto, se riflettiamo un po' tutti insieme, forse possiamo capire veramente cos'è che vale più per noi. Tutto ciò ci permetterà di capire da cosa abbiamo scelto d'esser rappresentati? Questo non intende esser un “j'accuse”  verso nessuno, chi sarei io per far questo, piuttosto lo interpreterei come una occasione per farci tutti insieme un esame di coscienza e assumerci la responsabilità di quello che oggi a Palermo rappresenta la nostra identità culturale ed i nostri valori. Ed allora possiamo cominciare tutti insieme con le riflessioni. 

Noi siamo quelli che accettano che il nostro concittadino getti le cartacce per terra invece di utilizzare l'apposito cestino, ma ci ribbelliamo al dado nella caponata. 

Noi siamo quelli che tolleriamo che la cacca dei cani venga usata come decoro urbano o, se preferite, ostacolo per zigzagaere sui marciapiedi e tanto se la pesti  sono soldi, ma ci indignamo per il dado nella caponata! Noi siamo quelli che permettiamo al parcheggiatore di “addumannarni u café” perché così  staiamo tranquilli e se poi qualche mosca bianca si ribella e subbisce le conseguenze, a parole tanto di sostegno, ma in realtà pensiamo peggio per lui, però guai a toccarci la sacra caponata.

Noi siamo quelli che un giorno ci pentiremo di tutto questo e.....